Gli ospiti

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Dopo la costituzione della Fondazione Sciaredo nell’anno 1996 è stata portata avanti la restaurazione dell’edificio. Con la modesta somma di 400.000 franchi e grazie all’apporto di molto lavoro di volontariato, la casa risalente al 1932 è stata sottoposta a un “delicato restauro” attraverso il quale è stato ricostituito l’aspetto originario del “luccicante cubo giallo” immerso nella natura, punto di riferimento e miglior espressione del “Movimento Moderno” in Ticino.

Negli ultimi 10 anni, a casa Sciaredo hanno soggiornato più di 100 artiste e artisti, spesso per un periodo di diversi mesi. Appare con evidenza che lo spirito della casa ha fortemente influenzato le opere ivi realizzate. Per molte artiste e artisti il soggiorno è stato anche un’occasione per permettersi un periodo di ritiro, di riflessione e di abbandono allo scopo di creare spazio per nuove idee.

Nel 2000 i primi ospiti sono stati l’artista zurighese Martin Senn e la sua partner di allora Dominique Lieb. I due hanno soggiornato per non meno di 39 settimane nella casa. Di non poco significato, da un punto di vista simbolico, è che in quello stesso periodo venne al mondo la loro figlioletta Gwendolin.

“La neve ghiacciata sul prato si stendeva come una grande tela dinanzi alla casa appena rinnovata”, scrive M. S. nel diario di Barbengo. “con la carriola di casa spingemmo le nostre cose su per il sentiero. Il grande cubo splendeva di un giallo-ocra alla luce della sera… la prima notte fu senza nuvole; le stelle brillavano sul letto e attraverso la grande finestra porgevano il loro saluto a noi del sistema solare.”

Dopo Senn, nell’inverno 2000/2001 soggiornarono a Barbengo Georg Rutishauser e Annuschka Pfammatter e, dal 3 marzo fino al 24 giugno del 2001, Corinna Rüegg e Mike Frei.

Nell’estate del 2001 (dal 2 luglio fino al 13 ottobre) vissero a Barbengo le artiste e amiche Doris Naef e Veronika Bischoff. Seguì, per quasi mezzo anno (dall’ottobre 2001 fino alla primavera del 2002), il soggiorno di Scott Woodward Meyers, domiciliato a Mailen. Il periodo passato a Barbengo gli rimase così impresso, che vi tornò una seconda volta dall' 8 dicembre al 9 marzo.

La casa diventa poi per 17 settimane (da aprile ad agosto 2012) atelier, fabbrica di pensieri e residenza di Christina Hemauer (nata nel 1973) e Philipp Zimmermann. Oggi Christina Hemauer è attiva soprattutto nell’ambito d’intersezione fra arte ed ecologia, un’attività per cui la casa di Sciaredo è stata probabilmente una fonte d’ispirazione.  

Dopodiché (da agosto 2012 fino a maggio 2003), soggiorna a Casa Sciaredo Katharina Rähmi. L’artista ha realizzato un bellissimo volume di “impressioni” fotografiche stampato su preziosissima carta in fibra naturale, in cui “ricorda” visualmente il periodo passato a Sciaredo. I ricordi del suo ritiro in appagata solitudine la faranno tornare una seconda volta da ottobre 2005 fino ad aprile 2006.

Da luglio ad agosto 2003 Cornelia Cottiati usa la casa come residenza svizzera temporanea durante un periodo in cui vive per diversi anni a New York assieme a Sally Mc Cullogh.

Negli ambienti artistici la casa di Sciaredo è considerata un atelier di arte visiva. In Ticino essa è stimata anche e soprattutto come gioiello architettonico. È pertanto più che evidente che anche architetti abbiano voluto sviluppare qui le loro idee. Fra i primi a soggiornare a Sciaredo vi sono gli architetti bernesi Jutta e Beat Strasser, i quali si fermarono da settembre 2003 fino ad aprile 2004.

Fra gli ospiti ricorrenti vi sono lo scultore Severin Müller e la sua compagnia, l’architetto Patrizia Guagliardi. Si stabilirono la prima volta a Sciaredo da aprile ad agosto 2004 e vi ritornarono, in compagnia della figlia, nel giugno/luglio 2008.

Da agosto ad ottobre 2004 e nuovamente da maggio a giugno 2005 soggiorna a Sciaredo la coppia di artisti svizzero-olandese Sabine Mooibroek e Erwin Nyboer.

Segue, da ottobre 2004 a gennaio 2005, l’incisore su legno e linoleum Duri Galler, di Winterthur, conosciuto per il suo humor sovversivo. Il suo soggiorno fu finanziato con uno stipendio per atelier –si tratta purtroppo di una rara eccezione – dalla città di Winterthur.

La pittrice Christine Götti di Biersfelden si stabilisce a Barbengo nel gennaio del 2005 e fino a marzo dello stesso anno realizza diverse nuove opere.

Nella lista degli ospiti dell’aprile 2005 appaiono due celebri nomi della scena culturale svizzera: l’artista fotografico Thomas Flechtner, conosciuto fra le altre cose per le sue fotografie di paesaggi solitari, e la giornalista Daniele Muscionico, nota per le sue brillanti recensioni culturali.

Sempre nel 2005, nella casa-atelier di Georgette Klein si fermano due artisti concettuali, il progettista e curatore Markus Schaub assieme all’architetto Andrea Rummel. Il soggiorno deve aver lasciato ottimi ricordi, poiché ritorneranno a Barbengo nel 2007 (da luglio a settembre).

La dominanza degli artisti visuali termina nell’autunno del 2005 quando giunge a Sciaredo la scrittore Werner Wiedenmeier, sulla cui decisione di smettere di scrivere Sabine Mooibroek nelle settimane precedenti aveva girato un video ad Agra.

Agli inizi del 2006, Franziska Ripphausen-Loderer (Seewen) fa un nuovo passo in avanti nello sviluppo artistico della propria opera grafica e pittorica, nella quale integra la scrittura o più precisamente la letteratura come una sorta di secondo piano.

Gli ospiti della casa-atelier sono tutti attivi in ambito artistico e presentano un’opera autonoma. A livello nazionale e internazionale non sono però tutti noti in egual misura. Non tutti danno la stessa importanza alla carriera artistica. È proprio in memoria di Georgette Klein, la quale ha realizzato la propria vita d’artista solitamente da sola, facendo dell’autonomia una forma di vita, che questa pluralità è molto importante. Infatti, la Fondazione non è interessata ad avere fra i propri ospiti artisti noti, ma vuole piuttosto offrire uno spazio di vita a coloro i quali desiderano farne un arricchimento personale. Che siano questi giovani, di media età o di una generazione più anziana è indifferente: ciò che conta è che di tanto in tanto anche gli esponenti della scena artistica svizzera possano lavorare a Sciaredo e approfittare del suo tesoro di ricordi.

Heinrich Lüber, artista di performance, soggiorna nella casa-atelier per un periodo di tre mesi nell’estate del 2006 e progetta nuove opere.

Dopo una breve visita di due settimane allo scultore della svizzera orientale Spallo Kolb, si ferma a Barbengo per 10 settimane l’artista e curatrice/curatore basilese Martina Siegwolf.

Dopodiché e di nuovo la volta dell’architettura: i due architetti di Lucerna Irene Erni e Christofer Lüke soggiornano nella casa-atelier per una durata di 3 mesi nell’inverno 2006/2007.

Nell’aprile/maggio 2007 segue il fotografo e autore zurighese Christian Scholz.  Per questi il soggiorno a Barbengo si trasforma ben presto in un’esperienza unica. Infatti, egli incontra un contadino grazie alla cui partecipazione attiva può fotografare animali – per esempio mucche – da distanza ravvicinata senza ricorrere allo zoom!

Spesso Sciaredo e una sorta di rifugio, una casa-cubo chiusa su stessa, gialla e luminosa nella verde natura, un’atmosfera che invita a lasciare dietro di sé il passato e a volgersi al futuro.

L’artista d’installazioni e disegnatrice Romana del Negro, residente a Biel, nel suo soggiorno estivo trasformò la casa a Berbengo nel proprio atelier e spazio d’esposizione. Una tempesta in quel periodo aveva spezzato diversi rami e piccoli alberi nel giardino e nel bosco vicino. Lei li prese e li appese a testa in giù con le radici rivolte verso il soffitto, collegando le “linee” pendenti con ago filo.

Dopo un intermezzo di tre settimane in cui soggiorna a Sciaredo il pittore e docente zurighese Pierre Thomé, toccherà al pittore Philippe Mahler, residente a Kreuzlingen, assieme alla signora Ines Mahler-Garcès, venuta in compagnia della figlia.

La chance di un breve vuoto nel piano di prenotazione viene colta nell' inverno 2008 dalla scultrice zurighese e artista multimediale (Multimediaschaffende) Ursula Hirsch, che si ferma per un periodo di 6 settimane. L’ambiente di Berbengo diventa presto oggetto del suo lavoro artistico: la luce, le ombre, la nebbia, la neve, il sole, gli spazi, la casa, il bosco, la chiesa, le montagne…

Brigitte Stadler è membro attivo dell’associazione Sciaredo e pertanto è già da diversi anni familiare con la casa e il giardino. Nel febbraio/marzo 2008 vi si stabilisce e ivi sviluppa la propria opera legata alla natura.

In seguito l’artista di Aargau Peter Fischer si ferma a Barbengo in compagnia della partner per un breve periodo.

Dopodiché, è la volta del duo artistico Simone Eberli e Andrea Mantel. Le due artiste appartengono a quelle poche artiste-madri che, in forme diverse, coinvolgono i propri figli nella loro arte sia visualmente sia contenutisticamente, per esempio nel confronto fra generazioni.

Dopo Severin Müller, Patrizia Guagliardi (si veda 2004) e Christian Scholz (si veda 2007), seguono da inizio ottobre a fine dicembre 2008 i coniugi Alice e Bruno Arn di Münchenbuchsee. Il soggiorno è un momento importante della loro vita, per questa ragione già nel 2010 concorrono nuovamente per un soggiorno di 13 settimane a casa Sciaredo.

Scott Woodward Meyers (si veda 2001/2002) trascorre nella casa-atelier i primi mesi del 2009 nella solitudine invernale del Ticino.

Petra Elena Köhle e il suo compagno Nicola Vermot Petit-Outhenin soggiornano nella casa nel maggio 2009 e lavorano ai loro progetti nell’ambito del cinema e del teatro.

Nel giugno/luglio dello stesso anno la collina si anima di vita: la curatrice Mara Züst con i suoi due bambini e l’architetto paesaggista André Rey trascorrono nove settimane a casa Sciaredo.

Per otto settimane, il pittore e docente di disegno argoviese Otto Grimm trascorre a Barbengo un periodo di lungamente agognato riposo. “Finalmente respirare a pieni polmoni!” E: “È stato per me un periodo da sogno”.

L’artista e docente Esther Verena Schmid e il suo compagno Manuel Franco Rüetschi nel 2009/2010 trascorrono ben 26 settimane nelle luminose stanze della casa.

Ogni anno nel periodo di Pasqua la casa è riservata all’associazione Sciaredo, un piccolo gruppo di artisti e architetti del circolo di Thomas Rutherford di Winterthur. Nelle due settimane il gruppo non fa solo e semplicemente un periodo di vacanza, ma anche diversi piccoli lavori di manutenzione.

L’artista zurighese Agnès Laube soggiorna a Barbengo dal 10 aprile al 15 maggio; dopo di lei è la volta della pittrice zurighese Syl Bamert (maggio/giugno 2010).

La pittrice americana Elisabeth Burch è di passaggio, ma la casa le piace così tanto, che ben presto vorrà ritornaci.

Dopo Hans Diethelm e Brigitte Müller, nell’agosto 2010 seguono la pittrice Regula Michel e Markus Kenner.

Nell’agosto/settembre 2010 è di nuovo un architetto a trascorrere un periodo di raccoglimento nella casa. Si tratta di Fabian Thaddäus Kaufmann, che si ferma a Barbengo in compagnia della partner Mengia Dosch e del figlio.

Alice und Bruno Arn (si veda 2008) lavorano nella casa fino alla fine del 2010.

All’inizio del 2011 giungono a Barbengo André e Cornelia Wilhelm, i quali si occupano di pittura e cinema. Purtroppo segue un periodo di turbolenze, per questa ragione la storia di successo di Barbengo come casa d’artisti si arresta fino a primavera 2011.

Dopo la permanenza dell’Associazione Sciaredo nell’aprile 2011 a scopi di manutenzione, torna a Barbengo l’artista di Arlesheim Christine Götti. Qui cerca di entrare in sintonia con il canto mattutino degli uccelli allo scopo di realizzare una serie d’incisioni su linoleum conseguenti al canone “Dona nobis pacem”.

Da luglio a fine settembre seguono la pedagoga del movimento e artista Syl Bamert assieme al partner Ulrich Bachmann, iniziatore e direttore del progetto di ricerca FarbLichtLabor della “Hochschule für Gestaltung und Kunst Zürich”.

Da ottobre 2011 fino a marzo 2012, in un periodo particolarmente soleggiato e dalle miti temperature, soggiorna a Barbengo il fotografo Zurighese Peter Lüem (a volte viene in visita anche la compagna Nadja Athanasiou e naturalmente anche il cane Zipo). Lüem dice di sé: “Io sono un collezionista” e intende con ciò la moltitudine di temi e progetti che porta in avanti contemporaneamente e sui quali influiscono sempre le particolari condizioni del luogo in cui lavora. Ciò vale anche per Barbengo, cioè per lo spirito di Georgette Klein e del suo Bauhaus.

La pasqua è tradizionalmente riservata per l’Associazione Sciaredo. Anche nel 2012 essa si occupa di diversi lavori di manutenzione nel giardino e nella casa-atelier.

A partire da metà marzo 2012, l’artista tedesca Petra Paffenholz riempie gli spazi interni ed esterni con il suo spirito sensibile alla natura e al luogo. Malgrado forme e proporzioni naturali non abbiano un ruolo importante nei sui lavori grafici e plastici, per l’artista di Colonia, abituata alla vita urbana, la vita immersa nella natura è una vera e propria sfida. In particolare a causa dell’insufficienza dei servizi di trasporto pubblici. Per fortuna ancora una volta hanno dato una mano le “buone anime” di Barbengo Mischa e Cylia Gerster. Petra Paffeholz poté così godersi un periodo di riposo intensivo e lasciarsi coinvolgere dalle “forze” di casa Sciaredo. I semi di fiori da lei raccolti hanno fatto rinascere, nel vero senso della parola, un pezzo di Sciaredo a Colonia.

Il pittore norvegese  Italo Moro giunge a Sciaredo nel maggio 2012. Come rivela il suo nome, egli è di origini italiane; forse è questo a spingere l’artista dallo stile surreale, espressivo e narrativo a scandagliare il sud della svizzera alla ricerca delle proprie radici.

Il 9 giugno ha avuto luogo il primo l’aperitivo di Sciaredo. L’intera casa è stata per una volta abitata dai membri del Consiglio di Fondazione. In quel periodo il tempo era miserabile; per di più una frana vicino al Gottardo aveva reso difficile il viaggio da Nord a Sud. Per fortuna il sole fece capolino proprio durante l’aperitivo e in un baleno riscaldò l’atmosfera. I numerosi ospiti poterono così godersi un indimenticabile pomeriggio nel “regno” di Georgette Klein. Il piacevole incontro fu accompagnato dalla lettura di alcuni testi del lascito dell’artista, da fotografie, dalla visione di documenti e da una piccola presentazione sulla vita e le opere di Georgette Klein. In quest’occasione venne anche resa ufficiale la registrazione della casa nella lista dei monumenti protetti in Ticino.

Siccome fino all’arrivo dell’artista Doris Naef si era creato un “buco” inaspettato nell’assegnazione della casa, Brigitte Stadler dell’Associazione Sciaredo colse al volo l’occasione per combinare i lavori di manutenzione del giardino (urgenti a causa dei danni causati da una tempesta di grandine) con i propri progetti d’arte. La serie d’immagini realizzate in quell’occasione porta il nome “Radici”. Essa mostra raffinate “radici d’aria” realizzate in acquarello che mettono in luce ciò che continuamente si ramifica sopra e sotto la terra, all’interno e all’esterno del nostro flusso di vita.

Doris Naef soggiornò a Barbengo in estate per la durata di cinque settimane (dal 16 giugno). Vi era stata la prima volta nel 2001 e sentiva ora il desiderio di rinfrescare i ricordi e aggiungervene di nuovi.

Dopodiché arrivò a Barbengo l’artista zurighese Georgette Maag. Scrive in una mail: “La casa è una grande fonte ‘ispirazione”.  Anche lei arrivò senza automobile, ma in questo caso si trattò di una scelta di vita adottata già da qualche tempo. L’omonima di Georgette Klein trovò quasi intuitivamente le vie per i sentieri nelle montagne e vallate del Ticino percorse dalle generazioni passate. Questo suo naturale passeggiare per la natura ha forse qualcosa a che fare con la sua arte particolarmente improntata all’osservazione. In quell’estate nacquero diverse opere, fra cui il video “Venti periodici”, nel quale si vede l’ombra dell’artista sulla terrazza. Va notato che le ombre assumono la dimensione desiderata solo per breve tempo e che il vento soffia in maniera tutt’altro che regolare, motivo per cui non sempre vi sono le condizioni ideali per fare “ondeggiare il vestito nel vento”.

L’anno scorre veloce. Nel settembre 2012 arriva da Zurigo la designer della comunicazione Regula Ehrliholzer, geografa di formazione, condivide lo studio dr/eh GmbH di Zurigo con Marc Droz e si occupa di visualizzazioni dai complessi contenuti.

Segue in Ottobre – non per la prima volta - l’artista zurighese Ursula Hirsch, la quale nel periodo di soggiorno si dedica intensivamente alla pubblicazione di quattro raccolte di diverse opere che danno espressione a diversi aspetti della sua lunga carriera come scultrice e disegnatrice d’interni.

In seguito, fino al 4. dicembre 2012, Sciaredo diventa il “regno” della fotografa d’architettura e disegnatrice grafica di Costanza Nina Baisch. Qui, come scrive lei stessa, scopre e impara ad amare la poliedricità del Ticino.  Malgrado non sia riuscita a far realizzare molti dei propri progetti d’architettura (commissionati dalla “Società ticinese dell’Arte e la Natura” – STAN) come avrebbe voluto, rimane incantata in occasione di un servizio fotografico all’aperto commissionato dal Fondo Ambientale Italiano (FAI), che aveva come soggetto la Villa Fogazzaro Roi a Oria, sulla riva italiana del lago di Lugano.

Nell’autunno 2012 artiste e designer concettuali soggiornarono a Sciaredo. Nell’anno nuovo fece da contrappunto l’artista dell’Oberland bernese André Wilhelm. Il pittore e artista del collage, un pensatore anarchico, nella sua opera cruda ed espressiva fa riferimento a temi politici e sociali. Ciò nell’assoluta noncuranza per le perdite, come purtroppo dopo la sua partenza si è potuto costatare dalle condizioni in cui ha lasciato la casa.

Nella seconda metà del Gennaio 2013, la casa appartenne nuovamente alla fondazione. Su iniziativa di Brigitte Stadler, venne creato un varco verso sud nella corona del bosco che circonda la casa. Dopo la morte di Georgette Klein (1963), il bosco non aveva mai smesso di crescere! Era giunto il momento che a Casa Sciaredo tornasse un po’ di “leggerezza” e di “larghezza di vedute”. L’operazione fu di successo grazie al lavoro dello specialista Stefano Rickenbacher e di diversi aiutanti. Ora Sciaredo è di nuovo collegata visivamente con l’Italia!

Il primo a pernottare a Sciaredo dopo il taglio fu Reto Gadola, architetto di Zurigo e docente di costruzione alla "Fachhochschule Nordwestschweiz”.

Un inaspettato “buco” nella prenotazione della casa fu colto al volo nel febbraio/marzo 2013 da due amici di vecchia data: Alice e Bruno Arn di Münchenbuchsee.  Entrambi giunsero a Sciaredo con dei progetti concreti che furono portati avanti con successo e arricchiti di nuove idee nella calma dei mesi invernali.

Anche nel 2013 nel periodo di Pasqua Sciaredo appartiene all’”Associazione Sciaredo”, che come sempre si occupa della manutenzione della casa e del giardino....Il 13. aprile la Fondazione organizzò nuovamente un aperitivo: l’incontro avvenne in una bellissima giornata d’inizio estate! I due momenti salienti dell’avvenimento furono l’apposizione della firma al contratto di cooperazione con l’”Associazione Archivi Riuniti delle Donne Ticino “, messa in scena come piccola performance, e la rappresentazione di uno spettacolo per burattini per mano di Elisabetha Bleisch e del suo partner Fritz Schemmer. Un vero successo!

Da aprile 2013 Sciaredo è di nuovo completamente riservata ad artiste e artisti. Fino a fine maggio soggiornò a Barbengo l‘artista Stefanie Anrig, domiciliata a Zurigo.  Nonostante la pioggia e il cattivo tempo fossero persistenti, l’atmosfera animò la pittrice, la quale lavorò intensamente. Le forme e i colori della natura e il paesaggio filtrarono nello stile pittorico dell’artista, andando a formare delle intense immagini di Barbengo.

Da Luglio a settembre pernottarono a Barbengo Res e Regula Eichenberger di Sciaffusa. I due usarono questo periodo di “ritiro” per diverse attività, dall’Airbrush su carta alla fotografia. Il pianoforte, accordato per l’occasione, risuonò in tutta la casa e – come ai tempi di Georgette Klein – accompagnò il giardino nella sua rigogliosa crescita.

Siccome in nessun posto si può riflettere meglio sulla vita e sull’opera di Georgette Klein, a fine settembre/inizio ottobre soggiornò a Casa Sciaredo per una settimana la presidente della Fondazione Annelise Zwez. Qui ha scritto anche il testo per la pubblicazione in programma nel 2014.

Il 7 ottobre seguì, per un periodo di due settimane, la scenografa e artista d’installazioni Karin Bucher di Trogen con il suo partner, operante nel settore del video/cinema.

Fino al 17 aprile 2014 Casa Sciaredo è occupata dalla coppia di artisti di Rapperswil Daniela Villiger e Andrì Köfer, i quali si sono portati dietro il loro “minimuseumvigano”.