Peter Lüem

   Peter Lüem 4     

Für eine Vergrösserung und für weitere Bilder: Klick auf das Bild.

Il fotografo zurighese Peter Lüem soggiornò non meno di sei mesi nella casa-atelier Sciaredo (da ottobre 2011 a marzo 2012). Una pausa per realizzare un progetto proprio.
 
La casa e l’ambiente circostante sono stati per lui un palcoscenico di sperimentazione; dialoghi con la natura, la geometria della casa, la cubatura degli spazi, il gioco di luci e ombre.
 
Sperimentare per Peter Lüem significa «mettere in scena»; collocare, per esempio, la geometria delle finestre in maniera tale che l’architettura e la natura si manifestano contemporaneamente nella loro unità e differenza. Una messa in scena può essere anche il gaio lancio d’acqua nell’aria, in modo tale che gli spruzzi e le gocce vanno a formare un immagine «impressionista» su uno sfondo di cespugli. Può essere anche la forma del cane Zipo, che in controluce diventa una silhouette. Durante il periodo ticinese egli lavora sempre e nuovamente con modelli triangolari e quadrangolari, costruiti sul posto con canne di bambù, che si librano come oggetti d’aria e che nella luce del sole si uniscono alle proprie ombre, assumendo poi vita propria nella fotografia.
 
Per il fotografo, in origine attivo come scenografo (1979-1986),  sia lo spazio reale sia quello virtuale del suo «Mac» - dove con gli appositi software si lasciano accentuare le immagini, elaborare strutture, trasformare singoli aspetti o unità in fittizi colori –  possono fungere da palcoscenico; l’obbiettivo è quello di condensare le originarie immagini-palcoscenico in espressioni visive.
 
(azw 2_2012)
 
Di più su Peter Lüem sulla pagina internet www.ptereluem.ch