La Casa-Atelier Sciaredo
L’artista Georgette Klein (1893-1963), culturalmente molto attiva, da giovane si occupa di dell’architettura moderna sorta negli anni Venti, studia i maestri del Bauhaus, Le Corbusier e i nuovi progetti dei suoi amici d’infanzia di Winterthur Hans Ninck e Hermann Siegrist.
Verso la fine del 1928 si trasferisce a Palazzo Triulzi, acquistato l’anno prima dai genitori, nel piccolo paesino ticinese di Barbengo (Lugano). A partire dal 1931 sviluppa qui il progetto per la propria casa da sogno. Il marito Luigi Tentori mette a disposizione l’appezzamento, un terreno su una collina attorniata da un bosco nelle vicinanze del paese, e costruisce l’edificio assieme a un paio di amici operai nell’estate del 1932.
Su una pianta di 8 X 10 m sorge un edificio a forma di cubo; sul piano superiore esso dispone di 2 terrazze disposte simmetricamente da cui si può accedere al tetto piano mediante una scala d’acciaio. Una piccola loggia sul lato del tetto rivolto verso il campanile di Barbengo getta ombra sulla terrazza con vista sul versante boscoso del San Salvatore. Gli spazi abitabili su entrambi i piani dispongono di grandi finestre, dai fini profili d’acciaio, rivolte a sud. L’atelier sul piano terra dispone inoltre di una successiva finestra a est.
La forma cubica e lineare dell’edificio, con le finestre rettangolari disposte simmetricamente che danno sul giardino, ricorda le costruzioni di Adolf Loos (Wien 1870-1933).
Ciononostante l’organizzazione funzionale della casa - zona privata d’abitazione con bagno e con 2 stanze per gli ospiti sul piano superiore; studio, cucina, atelier e sala da pranzo con accesso diretto al giardino al piano terra – corrisponde alle idee della nuova concezione abitativa degli anni Trenta.
La congruenza fra la concezione di vita di Georgette Klein e il modo in cui ha progettato la propria casa è molto suggestiva.
Mentre Luigi tentori costruisce per sé un piccolo grotto nelle vicinanze, Georgette Klein arreda la casa con mobili di Max Bill, Alvar Aalto, Hans Coray e con brandine pieghevoli. Nel giardino fa piantare delle palme e altre piante esotiche. Nel frattempo si dedica all’arte, alla musica, alla letteratura e alla filosofia. I coniugi vivono modestamente e i loro proventi vengono principalmente dalla vendita dei lavori su legno, dei burattini, dei tessuti e di orticultura. Georgette Klein suona il violino sulla terrazza o dorme su un’amaca sotto il cielo stellato nella loggia. Nell’atelier scolpisce sculture di legno, crea teste per le proprie marionette, tesse stoffe e cuce vestiti. Spesso invita i bambini del paese per disegnare, modellare e fare musica con loro. In queste occasioni, fa anche le prove per i suoi pezzi di teatro per burattini.
Con la prima pubblicazione nella letteratura d’architettura (Hochparterre Nr. 4/91, Archithese Nr. 1/94, Schweizer Architekturführer 1920-1995 Tomo 3/95) la casa-atelier Sciaredo progettata da Georgette Klein nel 1932 venne riconosciuta come un significativo esempio del “Movimento Moderno” e come una delle prime opere moderne in Ticino. Poiché si tratta di uno dei pochissimi oggetti moderni che si sono mantenuti nel loro stato originario, la casa a Barbengo ha un posto di rilievo nella storia dell’architettura nel sud della Svizzera.
Fra il 1928 e il 1933 sorsero nella zona di Locarno e Ascona le prima costruzioni in stile Bauhaus: nel 26-29 il complesso abitativo di Emil Fahrenkamp sul monte verità; nel 28-32 il teatro San Materno e due ville di Carl Wiedemeyer; nel 30-33 il Casinò Lido ad Ascona di Otto Zollinger; infine nel 32-33 le costruzioni di Giuseppe Franconi e Orfeo Amadò a Lugano. Inizialmente il freddo razionalismo di provenienza nordica fu respinto e per un periodo i tetti piani furono addirittura proibiti.
Nel 1999 l’architetto Lukas Meyer di Lugano diresse i lavori di ristrutturazione della casa. I lavori di ristrutturazione imminenti sono diretti e supervisionati dagli architetti presenti nel consiglio di Fondazione.
Willi E. Christen 2
Der Text wurde im Juli 2013 von azw redigiert und, wo nötig, angepasst.
1 Luigi Tentori lavora fino al 1940 come elettricista dipendente, in seguito viene licenziato, ma continua a lavorare la vigna. Si ammala alla fine degli anni Quaranta e muore nel 1955.
2 L’architetto zurighese Willi Christen è stato presidente costituente della Fondazione Sciaredo. Nel 2010 si è dimesso dal Consiglio di Fondazione.