Doris Naef Weinfelden
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L’artista turgoviese Doris Naef ha pianificato il suo ritorno a Sciaredo nel giugno 2012 (il primo soggiorno fu nel 2002) come un periodo di riflessione e di meditazione. Questo dopo un’intensa fase di vita colma di progetti d’arte e di costruzione.
Doris Naef lavora in particolare con materiali, foto e campi di colori. Questi vengono da lei adattati, fra altre cose, all’architettura. Luce e ombra sono molto importanti. Il suono, il dialogo, il venire e l’andare. La natura è la sua fonte d’ispirazione, ma anche i colori della città, le tracce lasciate da fiori, alberi, animali e uomini nei loro spazi vitali. Lei combina l’astratto con la concreta oggettualità.
«Ogni giorno ho meditato su uno dei balconi e lasciato agire su di me il luogo, gli umori, le atmosfere», dice l’artista. «Il suono delle campane, proveniente dal vicino campanile, unito ai silenzi, mi affascinava. Non ho potuto fare a meno di registrarlo» (si veda il link con la registrazione alla fine del testo)!
Il far niente non è cosa che un artista riesce a fare. Per tutti gli artisti il motore creativo è come un elisir di vita. Doris Naef da una parte ha fatto dialogare i «propri» colori con l’architettura della casa, dall’altra ha però anche catturato la magia del giardino estivo con raffinate tecniche di registrazione video, infiltrandovi un secondo piano trasparente. Gli «emerocallidi» e i «lamponi» sono qui ben più che una mera rappresentazione di se stessi.
Come è successo per gruppi di opere precedenti, è probabile che Doris Neaf riprenderà questi lavori in progetti futuri, mettendoli in relazione con i propri colori, con i ritmi della loro apparizione negli spazi naturali.
Nell’estate del 2012 v’è stato in Ticino (finalmente di nuovo) un grande numero di lucciole. Dorsi Naef non si è lasciata affascinare solo dalla loro danza notturna sul prato, ma anche dal contrasto fra la nera notte e questa forma di vita d’un verde-giallo luminoso.
azw 10_2012
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